Una Piazza per tutti 3/16

La piazza. L'area Locchi: criticità e problematiche

Appare evidente che, oltre alle caratteristiche dimensionali, ci sono altri punti che discostano la situazione concettuale attuale dalla "Piazza ideale" descritta dagli esempi citati.
Perché l’area di progetto, pur presentando l’evidente potenzialità espressa da quei 3 edifici, non è una Piazza?
Innanzitutto, il primo problema è spaziale.
In tutti gli esempi prima citati, e molti altri (Piazza ducale a Vigevano, le Piazze di Ghibellina, Piazza San Pietro ecc), l’elemento principale che consente alla Piazza di esistere è la delimitazione. Tutti questi esempi sono caratterizzati da uno spazio vuoto definito, talvolta da edifici, altre volte da portici, ma comunque delimitato. Questa delimitazione, permette di generare uno spazio accogliente, raccolto ed a misura d’uomo.
Nel caso di Dossobuono, questo non avviene, in quanto i bordi dello spazio generato dagli edifici Chiesa-Scuola Locchi-scuola media-case Fanfani non è assolutamente chiuso, ma rimane aperto ed illimitato. Questo provoca la sensazione di essere all'interno di un Piazzale sconfinato più che in una Piazza, oltre ad essere assolutamente fuori scala per Dossobuono.

Il secondo problema, risiede nella viabilità.
In tutti i casi visti e visitabili, la Piazza è sempre e principalmente pedonale. Questo per una ragione molto semplice: il traffico veicolare, oltre a generare pericolo e confusione in uno spazio che invece deve essere sicuro (perché pubblico) e rilassante, divide nettamente lo spazio in 3 porzioni. A Dossobuono infatti, lo spazio compreso fra Chiesa-Scuola Locchi-scuola media-case Fanfani è spezzato dal viale Europa e dal viale dei Mille.
Ecco quindi la frammentazione dello spazio causata dallo scorrere delle macchine, accentua la percezione non di uno spazio chiuso ed accogliente, ma bensì di uno spazio frammentato ed incoerente.

Spaesamento, frammentazione, limiti.

Infine, c’è forse il più grave dei problemi.
Come è palese negli esempi straordinari riportati, tutti i lati della Piazza, al piano terra, sono destinati a servizi pubblici. Dal piano terra, ho la possibilità di accedere su ciascuno dei lati ad una serie di funzioni pubbliche (che siano bar, biblioteche, chiese, musei, ecc). Questo è fondamentale per la vivibilità di una Piazza: dare un motivo alle persone per percorrere e rendere vivo ciascun bordo della Piazza.
Quindi, dallo spazio pubblico si accede ad edifici pubblici su tutti i lati, almeno al piano terra, per far sì che vi sia un flusso di persone che percorra la Piazza in tutti i sensi, in maniera circolare.
Nell'area di progetto, questo non accade in quanto il lato inferiore non è occupato da nessun edificio pubblico, ma bensì dalle case Fanfani, e quindi da edifici privati. Questo genera il forte rischio che quel lato della Piazza diventi uno “spazio morto”, perché senza apparenti motivi per recarvisi (perché andare, usare e popolare un lato nel quale non ho niente in cui andare e vedere se non dei condomini privati?)

Lo Studio, accogliendo le richieste funzionali espresse dai cittadini, ha quindi lavorato per fornire risposte ai problemi citati.

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