In questi giorni, si pensa alla Biblioteca: corpo centrale e nuovo sfondo della Piazza, in contrappunto alla Chiesa con la quale instaura un dialogo diretto.
Si è optato per la prima scelta. Questo in quanto, procedendo alle verifiche di rito, la configurazione stereometrico-tettonico ci consente di dimensionare le funzioni in modo appropriato e, in contemporanea, di gestire in miglior modo il rapporto volumetrico con la scuola. La sovrapposizione dei due volumi, bar e biblioteca, permette infatti di raggiungere la stessa altezza della scuola, dando la sensazione di unitarietà dello spazio, che risulta cinto da una cortina di egual altezza.
Il volume principale della biblioteca, seguendo le proporzioni del Numero Plastico e assumendo come riferimento l’Abazia di San Benedetto a Vaals (opera di Van der Laan), assume le proporzioni di una "forma bianca", ovvero la forma che più viene compresa e riconosciuta dall'occhio umano nelle tre direzioni (3:7 , 4;7, 1:4).
Il volume vetrato del bar, invece, viene posto come "figura derivata", quindi in rapporto proporzionale con la biblioteca, ma da essa autonoma (2:5, 2;9, 1:2).
Questo fa sì che essa mantenga un rapporto di similarità proporzionale che le pone in risonanza, ma al contempo le distingue nettamente.
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