"Il sito presenta degli aspetti unici.
Innanzitutto il paesaggio: una vista meravigliosa su Verona da un lato, la strepitosa montagna che si innalza sopra di noi dall'altro.
Quindi la casa è stata concepita con una composizione il più Lineare possibile mantenendo la circolazione sul lato montagna (garantendone la vista) e posizionando in sequenza le stanze trasversalmente all'asse, che risultano quindi tutte affacciate verso la vallata grazie ad una vetrata continua. È un po' come la panoramica del telefono, questa sì, si può dire che è una casa panoramica.
Dopodiché abbiamo l'orografia come secondo aspetto. Questo non è un terreno semplicemente in dislivello, è un monte!
Ha questa sezione e sequenza potentissima di tratti in pendenza e balza, tratti in pendenza e balza che non sono altro che i terrazzamenti, che una volta erano coltivati... Quindi ciò che abbiamo assolutamente vincolato è stato il mantenimento di queste balze evitando di raccordare tutto con un unica pendenza perché altrimenti sarebbe diventata da Monte a collina, tradendo e trasfigurando il luogo in un'operazione arrogante e irrispettosa.
È in realtà un adattamento reciproco fra il luogo e l'architettura: se la casa riprende il profilo del terreno fino a incassarvisi dentro, le balze a loro volta subiscono lievi adattamenti che ne constatano il passaggio da terrazzamenti coltivati a luoghi del vivere. Modifiche che tuttavia non ne stravolgono l'identità anzi, forse, la rafforzano.
Ma la topografia è interessante anche dal punto di vista figurativo.... Quando arrivi, vieni catturato da queste sberle orizzontali che altro non sono che i muri di scarpata delle balze che conferiscono al lotto un'orizzontalità meravigliosa, accentuatissima, quasi la perdi con lo sguardo ... questo è il motivo per cui abbiamo deciso di usare il nero per la copertura staccandola da tutto il resto della casa... In questo modo si enfatizzava tantissimo l'orizzontalità dei volumi, era un modo per reinterpretare la topografia nell'Architettura costruita...
La casa è infatti concepita come una sorta di prosecuzione della sezione del terreno: al piano terra, scavato nella balza, troviamo il volume in pietra della zona notte, una sorta di balza abitata. Il piano superiore invece, è una scatola di vetro, con l'andamento della copertura che prende la stessa pendenza della montagna retrostante, quasi come ne fosse la sua prosecuzione, aprendosi trasversalmente e mettendo in relazione i due paesaggi straordinari, Verona e la montagna, senza dover scendere a dolorosi compromessi: da living e possibile godere di entrambe le viste.
Una scatola stereometrica di pietra dove riposare, una teca tettonica di vetro dove vivere. In entrambi i casi, sognando."
Arch. Nicola Piacentini
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