Potenzialità inespresse 3/3

Un’idea di introversione

Cercando di massimizzare le caratteristiche principali dell’edificio e minimizzandone i lati negativi, il progetto propone una struttura fortemente introversa.

La condizione estremamente negativa della posizione, viene risolta affacciando le residenze verso l’interno dell’edificio: la campata centrale della fabbrica, viene smontata e sostituita con una struttura in vetro a doppia falda che da un lato richiama la forma archetipa della casa, dall’altra permette un piacevole accesso e affaccio alle abitazioni.

La modularità del sistema, direttamente derivante dalla tipologia costruttiva prefabbricata, viene enfatizzata e resa evidente dal nuovo intervento attraverso l’inserimento nella griglia strutturale dei pilastri esistenti di moduli abitativi estremamente semplici, che grazie alle loro variazioni volumetriche, scandiscono piacevolmente il percorso centrale, identificano gli accessi agli alloggi e mettono in mostra la peculiare modularità dell’edificio di partenza.

Si genera così un microsistema urbano nuovo che, grazie all'introversione generata, ricrea internamente la qualità spaziale che l’intorno e la città limitrofa negano.

Arch. Nicola Piacentini

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