Su Alejandro Aravena

Alejandro Aravena è un architetto cileno, nato Santiago del Cile il 22 giugno 1967.

Pensare all'architettura di Aravena significa pensare all'essenziale. Pensare all'irriducibile, al basilare, all'ineliminabile.
Il modo d'essere della sua opera si recepisce nel programma "Elemental", complessi abitativi destinati ad edilizia sociale pubblica.
Questi 3 edifici toccano tematiche straordinariamente attuali e, al contempo, sintetizzano la poetica dell'esponente cileno: scarsità di mezzi, autocostruzione e modificazione continua.
In questi abitazioni, sviluppate per classi sociali estremamente disagiate, Aravena imposta il progetto definendo e concentrando le risorse su un duplice obbiettivo: definire quali sono le parti essenziali di una casa che nel contempo possono caratterizzare l'ossatura immutabile del progetto.

Centro de Innovación UC

Casa Combeau

1) Scarsità di mezzi

Il coraggio di vedere la scarsità di mezzi come luogo in cui si incontrano le opportunità per il miglioramento sociale: Aravena intravede nella povertà e nella limitata disponibilità economica la possibilità di riscattare l'architettura per farla tornare uno strumento attivo di miglioramento sociale. La costruzione per classi sociali povere e non abbienti, ha spinto l'architetto cileno ad affrontare di riflesso la tematica della densità: per sopperire alla mancanza di fondi, assorbiti dall'acquisto dei terreni, i progetti presentano un elevato grado di densità abitativa, tale da rendere sostenibile la spesa grazie alla parcellizzazione fra più famiglie.
La svolta apportata dal suo lavoro, a differenza per esempio dei fallimentari tentativi europei, è stato il mantenimento della qualità abitativa nonostante l'alta densità: ma la densità è differente dal sovraffollamento!
Intrecciata alla tematica della scarsità di mezzi, si connette un altro punto estremamente contemporaneo: il tema della autocostruzione.

Elemental Quinta Monroy

La modificazione continua del programma Elemental

2) L'autocostruzione

Progettare e costruire in assenza di denaro, spinge forzatamente all'osso, all'essenziale.
L'architetto cileno, nel programma Elemental, si confronta con un tessuto sociale che in base di partenza possiede esclusivamente il denaro per l'acquisto del terreno e per la costruzione della struttura.
Il tema della modificazione continua non diviene quindi un' opportunità, ma un esigenza.
Vengono così realizzate e consegnate, in prima fase, solo le strutture portanti e i servizi essenziali, quali wc, cucina e una/due stanze. Viene progettato e realizzato solo il nucleo essenziale della casa, il resto è lasciato al grezzo e messo nelle mani del proprietario. Viene studiata, infatti, a monte la trasformazione futura dell'immobile: in questo modo, ciascun proprietario ha la possibilità di finire la propria abitazione nel tempo quando le proprie condizioni economiche lo permetteranno, mantenendo tuttavia l'unitarietà, l'identità e la struttura originaria evitando così gli effetti negativi dell'autocostruzione, ovvero la totale perdita di qualsiasi senso di città in un incoerente ammassamento di oggetti diversi.
L'ossatura e la variazione: su questi temi si concentra dunque l'autocostruzione di Aravena.

Elemental Quinta Monroy

Elemental Lo Espejo

L'architetto cileno incarna pienamente il concetto di creatività lontana dall'arbitrio delle mode, dell'arte o del singolo: se essere creativi impone nel contempo di generare dei vincoli, non c'è esempio migliore di Alejandro Aravena.

Arch. Nicola Piacentini

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